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1.11.2006
La terza cultura in espansione

Scienze e Lettere devono parlarsi: è questo il punto di partenza della conferenza La terza cultura in espansione che si è tenuta ieri nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale per il Festival della Scienza di Genova. La possibilità dello sviluppo di una cultura che unisca materie umanistiche e scientifiche è stata analizzata dai relatori della Tavola, Seth Lloyd, professore di ingegneria meccanica al MIT, Gloria Origgi, ricercatrice di filosofia presso il CNRS di Parigi all'École Nationale Supérieure des Télécommunications, e Robert Trivers, professore di antropologia e scienze biologiche.

Il tema viene evidenziato subito dal moderatore John Brockman, che sottolinea come «la scienza non è solo fisica, matematica, chimica, biologia e via dicendo. Il metodo scientifico, che normalmente si applica solo a queste materie, spesso può essere accostato alle scienze umanistiche. Da qui la cosiddetta “terza cultura”, ovvero la comunicazione tra gli scienziati canonici e gli studiosi del mondo empirico».

Origgi sottolinea l’importanza di questa terza via culturale, auspicando una maggiore tolleranza e comprensione tra gli studiosi. «Come filosofa dovrei avere paura della “contaminazione” con le materie scientifiche», continua, «invece voglio capire le idee che stanno alla base della natura e comprendere pienamente cosa significhi essere un essere umano». Per la studiosa francese, quindi, è nel dialogo il vero punto di svolta che porta alla nascita di una terza cultura poliedrica.

«Cos’è la scienza? La scienza è quel tipo di conoscenza che tutti possono verificare. È forse questa sua potenza che impaurisce gli studiosi umanistici», afferma Lloyd, «ma bisogna tenere presente che cresce lentamente, perché va per tentativi. Origgi ha ragione, la comunicazione è importante».

L’intervento di Trivers conclude l’incontro: partendo dal concetto psicologico di autoinganno – mentire agli altri diventa ancora più credibile quando si è totalmente convinti della propria tesi – lo scienziato, inserito dalla rivista Times nell’elenco dei 100 personaggi più influenti del Ventesimo secolo, ha parlato di biologia evolutiva e di come la selezione naturale ne costituisca una parte fondamentale. «Difficilmente però questo principio insegna qualcosa all’uomo, ne è una dimostrazione la recente guerra in Iraq, fondata su bugie e conclusa con la disfatta di tutti», conclude amaro.

Nello spirito del Festival della Scienza, si è dimostrato stimolante anche il dibattito con il pubblico, contraddistinto dall’intervento di una linguista che ha ulteriormente evidenziato l’importanza della comunicazione tra gli studiosi delle diverse discipline.



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Bilancio 2006
Più di 60.000 biglietti venduti, 250.000 presenze agli oltre 350 eventi nelle 90 sedi del Festival...
Il Festival della Scienza ringrazia il pubblico e dà appuntamento al 2007, per una nuova edizione in nome della "Curiosità".