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Conferenza

il 4 novembre, alle 11:00

Palazzo Rosso
Via Garibaldi, 18

Evo-devo. Le origini delle novità evolutive
Alessandro Minelli

Da 15 anni

Ogni vivente può essere osservato da due prospettive distinte: la sua forma e la funzione cui è chiamato a rispondere, come è fatto e cosa fa. La forma è il campo di studi della biologia dello sviluppo, che ci racconta come si costruisce un organo durante l'embriogenesi; la funzione è appalto dell'evoluzionismo, che studia perché quell'organo è fatto così e non altrimenti e come opera nell'ambiente secondo le leggi darwiniane. Sono due prospettive che hanno dialogato poco tra loro, ma che di recente hanno trovato una composizione nella nuova disciplina della biologia evoluzionistica dello sviluppo, conosciuta con l'appellativo evo-devo. Gli esseri viventi si trovano all'incrocio fra queste due logiche e devono soddisfarle entrambe, poiché leggere la storia delle forme biologiche solo in termini di espressione genica non porta da nessuna parte. La natura non ha un progettista che possa sbizzarrirsi in esercizi di libera creazione, ma parte sempre da ciò che ha già imparato a produrre e che ha dato buona prova di sé, in ogni stadio dello sviluppo.

Alessandro Minelli
Professore ordinario di Zoologia all'Università di Padova, la sua ricerca si è sviluppata soprattutto attorno ai seguenti nuclei di problematica: la biologia evoluzionistica dello sviluppo, con particolare riguardo all'origine e all'evoluzione dell'organizzazione segmentale e ai rapporti fra programmi ontogenetici e struttura del corpo degli Artropodi; i principi e metodi della sistematica biologica e la tassonomia e filogenesi dei Miriapodi. È autore di circa 520 lavori a stampa, tra cui alcune opere monografiche, numerosi articoli su riviste specialistiche, nonché libri e articoli di divulgazione scientifica. Il suo ultimo libro “Forme del divenire” (Einaudi, 2007) verte sugli argomenti della conferenza.

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