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30.10.2006 Il priore della Comunità di Bose parla di etica al Festival della Scienza Principi etici condivisi da una pluralità di fedi, una legge morale tra culture diverse: è questo il tema centrale della conferenza Etica: credenti e laici a confronto, in calendario ieri alle 21 nella quarta giornata del Festival della Scienza di Genova all’Aula San Salvatore di piazza Sarzano. Padre Enzo Bianchi racconta l’esperienza della Comunità di Bose: «un luogo di studio, di incontro e di apertura», come spiega l’epistemologo Telmo Pievani introducendo il relatore. «Il dibattito sui principi etici è divenuto negli ultimi tempi sempre più duro e ricco di polemiche - dice Bianchi - un confronto che potrebbe avere conseguenze sulla nostra vita sociale, forse sulla democrazia». Le incomprensioni sono dovute anche a mancanze della Chiesa: «quando formula divieti che non formano le coscienze, o quando si appella alla legge naturale senza farsi capire», prosegue il priore che negli anni 60 fondò la Comunità di Bose. In realtà, secondo Bianchi, il richiamo alla legge di natura fa emergere un diritto dell’essere uomo in quanto tale e la possibilità di un’etica umana che richiama valori transculturali. «C’è qualcosa di etico anche prima della rivelazione cristiana, ed è possibile un umanesimo condiviso». Questa ricerca unisce gli uomini a prescindere dalle fedi religiose: «è molto importante per la sopravvivenza stessa dell’umanità. L’etica è nel cuore di ogni uomo: non può essere lasciata in mano agli scienziati e ai tecnici, non può obbedire ad una logica utilitaristica». scarica il comunicato completo in pdf (107)
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