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Lectio Magistralis

L'infinità e la diversità dei mondi
Come la scoperta dei pianeti extrasolari ci aiuta a capire il nostro Sistema Solare
Giovanni Bignami










. Introduce: Walter Riva

È possibile che da qualche parte nell’Universo esista un’altra Terra? Un pianeta la cui distanza dalla stella di riferimento sia tale da generare le condizioni ideali per la nascita della vita? Grazie alla moderna tecnologia, applicata al campo dell’analisi spettroscopica, possiamo avvicinarci sempre di più alla risposta. Analizzando la variazione delle pulsazioni emesse da una stella, è infatti possibile rilevare l’eventuale presenza di masse solide che ruotano intorno ad essa. Il dibattito sull’infinità dei pianeti affascinò già le grandi menti dell’antichità come Epicuro e Aristotele e, centinaia di anni dopo, la convinzione che la Terra non fosse l’unico mondo possibile costò la vita a Giordano Bruno. Solo a partire dal 1992, quando due radioastronomi rilevarono – seppur non direttamente – il primo sistema planetario intorno a una stella di neutroni pulsante, si gettarono le basi per una vera e propria rivoluzione nello studio dell'Universo. Nel 1995, due astronomi svizzeri, Michel Mayor e Didier Queloz, con osservazioni di spettroscopia nell'ottico, scoprirono un pianeta orbitante intorno alla stella di tipo solare 51 Peg. Anche in questo caso non fu una rivelazione diretta, resa difficilissima dalla bassa luminosità del pianeta, la cui luce riflessa è miliardi di volte più debole di quella della stella.
Poiché lo spostamento del baricentro del sistema causa un piccolo moto orbitale della stella, si può"indovinare" la presenza di sistemi planetari registrando accuratamente per mesi e anni la posizione delle righe negli spettri di stelle vicine (e brillanti), selezionate per essere simili al Sole. Ben presto apparve chiaro che esistevano molti pianeti oltre a quelli che orbitano attorno al Sole: oggi ne conosciamo con sicurezza quasi 300. Ora i telescopi a terra e gli strumenti in orbita puntano alla scoperta di una “nuova Terra”, ovvero un pianeta roccioso che orbiti non troppo vicino né troppo lontano da una stella tranquilla come il nostro Sole.


Giovanni Fabrizio Bignami
Dal 1990 è professore ordinario, prima di Fisica generale all’Università di Cassino e dal 1997 di Astronomia all’Università di Pavia. Nel novembre 2006 è stato chiamato sulla cattedra di Astronomia presso l'Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS) di Pavia. Dal 1997 al 2002 è stato Direttore Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana dove ha avviato, tra l’altro, il programma di piccole missioni dell’ASI. Nel periodo 2003-2006 è stato Direttore del Centre d’Etude Spatiale des Rayonnements a Toulouse (Francia), Unite Mixte de Recherche tra CNRS e Università di Toulouse. Dal gennaio 2004 al gennaio 2007 è stato Presidente del Space Science Advisory Committee (SSAC) della Agenzia Spaziale Europea, per la quale ha coordinato il piano spaziale “Cosmic Vision 2015-2025”. La sua attività è documentata da più di 150 pubblicazioni su riviste internazionali. Ha inoltre una intensa attività di divulgazione scientifica, con centinaia di conferenze e articoli su quotidiani, riviste ed Enciclopedie, in Italia e all’estero. Attualmente collabora con "Le Scienze", "Nature", il "Corriere della Sera" e l’Enciclopedia Treccani. Partecipa regolarmente al Festival di Genova. Ha pubblicato quattro libri: Against the Donning of the Gown (Moonbooks, 2000), la prima traduzione in Inglese (in pentametri giambici) del poema Contro il Portar la Toga, scritto da Galileo nel 1590; La Storia nello Spazio (Mursia, 2001); Explorer l’Espace pour Remonter le Temps (Odile Jacob, 2006) e L’esplorazione dello spazio (Il Mulino, 2006).
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Walter Riva
Direttore dell'Osservatorio Astronomico del Righi, si occupa da anni di divulgazione dell'astronomia. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste con una tesi sui Planetari e svolge attività di consulenza su di essi. Attualmente scrive di astronomia per le enciclopedie De Agostini, per il Secolo XIX ed è coordinatore editoriale della rivista “Le Stelle”. È autore del libro “Breve storia dell'universo” e collabora con il Festival della Scienza fin dal 2003.'


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Area tematica
Le diversità della materia

Da 15 anni

il 25 ottobre, alle 21:00

Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio
P.zza Matteotti, 9

Ingresso: Biglietti Festival

Prenotazione: consigliata