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I numeri della musica
Il rapporto tra musica, matematica e fisica, da Pitagora ai tempi moderni
Giorgio Dillon, Riccardo Musenich

La stretta relazione che intercorre tra la sensazione di consonanza nella musica e i rapporti tra piccoli numeri interi ha sempre affascinato l'uomo fin dai tempi di Pitagora: questi rapporti sono alla base della scala musicale naturale proposta da Zarlino nel XVI secolo. Analizzando matematicamente la scala naturale si scopre che necessita di un numero di note virtualmente infinito, ma, in realtà, limitato dalla sensibilità dell'orecchio umano. Come suggerito da Huygens alla fine del Seicento, il numero minimo di note per ottava che soddisfa l'orecchio e la teoria è 31. In questo sistema, infatti, è possibile per esempio distinguere un sol diesis da un la bemolle. È evidente però che il numero di note pari a 31 pone problemi sia ai costruttori di strumenti a tastiera, sia ai musicisti. Sono stati così introdotti diversi temperamenti che hanno seguito il gusto e le esigenze musicali delle varie epoche, generalmente limitando il numero di tasti a 12, fino al temperamento equabile utilizzato attualmente.
A partire dai concetti di consonanza e dissonanza, fino alle scale musicali, la conferenza mostra la stretta correlazione tra musica e numeri. Viene mostrato come il circolo delle quinte perfette (che ha cioè un rapporto tra le frequenze pari a 3/2) non può chiudersi e come – di conseguenza – la scala pitagorica contiene un numero infinito di note e come, anche nel sistema della scala naturale, il numero di note per ottava non è finito (comma pitagorico e comma sintonico). Inoltre sono illustrate le diverse scale temperate e come queste sono definite matematicamente e ottenute in pratica. infine si illustra, che cosa sono i battimenti e come questi permettano di distinguere frequenze molto vicine (anche non apprezzabili separatamente dall'orecchio) e siano utilizzabili nell'accordatura degli strumenti musicali.

Giorgio Dillon
Professore associato di Meccanica quantistica presso l'Università degli Studi di Genova. Ha svolto attività di ricerca prevalentemente nel campo della fisica nucleare e subnucleare ma si è dedicato anche a problemi didattici. Ha studiato pianoforte e flauto dolce. È stato docente di flauto ai corsi internazionali di Urbino negli anni Settanta. Ha fatto parte del complesso di flauti dolci "La Fontegara" diretto da Sergio Balestracci. Attualmente è presidente del coro "Genuenses Academici Cantores".

Riccardo Musenich
Primo ricercatore presso la Sezione di Genova dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Laureato in Chimica, si occupa di superconduttività applicata lavorando in collaborazione con istituti di ricerca italiani e stranieri. Ha pubblicato circa 100 articoli su riviste scientifiche internazionali. Ha studiato violoncello presso il Conservatorio Niccolò Paganini e attualmente fa parte del coro dell'ensemble musicale "Il Concento Ecclesiastico" diretto da Luca Franco Ferrari.
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Le diversità del linguaggio

Da 12 anni

il 31 ottobre, alle 16:00

Biblioteca Berio - Sala dei Chierici
Via del Seminario, 16

Ingresso: Biglietti Festival

Prenotazione: consigliata