>comunicati
>cartella stampa
>rassegna stampa

Contatti

Ex Libris Comunicazione s.r.l.

Torino - via Palazzo di Città 21
Roma - via Zanardelli 34
Milano - via Giulio e Corrado Venini 25
tel +39 011 5695614
fax +39 011 19785300
e-mail ufficiostampa@exlibris.it
www.exlibris.it

Responsabile Ufficio Stampa
Carmen Novella: c.novella@exlibris.it
Cristiana Pepe: tel +39 3384066474
c.pepe@exlibris.it



Sala Stampa
Palazzo Ducale
Piazza Matteotti 5, primo piano ammezzato.
Tel. 010 5700391
Fax 010 5703699

4 novembre 2008
Catia Bastioli: Innovazione, ambiente ed etica

«Ho scelto i termini innovazione, ambiente ed etica per il titolo di questa conferenza, perché il nostro futuro dipende da come interpreteremo tali concetti». Apre così la sua lectio magistralis al Festival della Scienza Catia Bastioli, scienziata e imprenditrice di successo, vincitrice del Premio Inventore europeo nel 2007, nonché amministratore delegato di Novamont. L’evento - sostenuto dalle sezioni di Liguria e Piemonte dell’Aidda (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda) - ha avuto luogo lunedì 3 novembre nel Palazzo Ducale di Genova.

«Sono contenta», dice nell’introduzione Manuela Arata, presidente del Festival, premiata proprio da Aidda nel 2004 come Manager dell’Anno, «che una volta tanto si parli di etica. Negli ultimi anni questa parola viene considerata solo se c’è davanti il suffisso “bio“, invece è un argomento fondamentale». E se, come afferma ancora Arata, «nel mondo contemporaneo i ricercatori faticano a sentirsi attori sociali forti», il caso di Catia Bastioli è una felice eccezione. Dal 1991, dirige un’azienda che ha fatto di buona scienza, sostenibilità e principi etici la guida del proprio operato. «Sin dall’inizio abbiamo creato un team di ricercatori convinti che la ricerca potesse produrre cose utili alle persone», ha detto la manager, tornata a Genova pochi mesi dopo aver ricevuto la laurea honoris causa in Chimica Industriale dall’Ateneo genovese.

La lectio dell’imprenditrice si è concentrata sulle bioplastiche, polimeri derivati non da idrocarburi ma da risorse agricole rinnovabili, come il mais. Un ritrovato che può cambiare radicalmente il nostro futuro: «si parla spesso di scarsità di risorse, di speculazioni, di cambiamenti climatici. In qualsiasi settore si dà per scontata la validità di un’economia di tipo dissipativo, mentre oggi è essenziale iniziare a pensare all’utilizzo di economie di tipo conservativo, che garantiscano il benessere delle popolazioni e la qualità dell’ambiente». Usare materie prime rinnovabili va in questa direzione, anche se nemmeno questo approccio è esente da pericoli: «il potenziale delle materie prime rinnovabili è molto più alto di quello delle materie prime chimiche, un potere che può essere costruttivo ma anche distruttivo». Ecco perché è essenziale stabilire regole, standard di qualità: «cosa che in Germania hanno fatto per tempo, non a caso è la nazione leader mondiale nella chimica. Loro hanno saputo bilanciare lo sviluppo con la saggezza nell’utilizzo dei mezzi della ricerca».

Un passaggio fondamentale per immaginare uno sviluppo sostenibile, secondo Bastioli, è trasformare l’economia di prodotto in economia di sistema: «anche il prodotto a più basso impatto ambientale produce danni se non è inserito in un sistema che tenga conto di come viene realizzata una cosa, con quali materie, e dove verrà usata. In breve, se non tiene conto del territorio». In quest’ottica, uno dei progetti più avanguardistici di Novamont è la realizzazione di bioraffinerie integrate nel territorio, dove si potranno produrre materie prime rinnovabili in modo del tutto compatibile con le altre produzioni agricole.

Un altro settore fondamentale è quello dei rifiuti: «uno dei primi nostri brevetti è stato il sacchetto per la raccolta dei rifiuti organici, che rappresentano il 40% del totale». Non mettere quei rifiuti nelle discariche, ma ricavarne energia tramite il compostaggio, è un grande passo avanti dal punto di vista ambientale. Inoltre, la Goodyear ha adottato il cosiddetto Bio-tyre: pneumatico in cui è impiegato un ritrovato di Novamont, che riduce del 30%/40% l’attrito sulla strada, con un considerevole risparmio di carburante.

Un’altra battaglia che combatte Catia Bastioli è quella contro la disinformazione: «C’è ancora troppa gente che gioca con parole che non vogliono dire nulla, come “a basso impatto ambientale”. Altri utilizzano i termini come “100% biodegradabile” su etichette di prodotti che non sono affatto biodegradabili. Ci vuole più trasparenza, e si deve sviluppare una coscienza critica dei consumatori, come esiste in altri paesi».

In chiusura, è di nuovo Manuela Arata a lanciare un messaggio per la ricerca italiana: «Nonostante la difficoltà del mondo scientifico in Italia - ne parleremo martedì 4 novembre in un incontro con gli studenti - oggi si è capito anche questo: non ci si può aspettare che la ricerca sia solo finanziata dallo Stato. Ciò che manca nel nostro paese sono gli investimenti privati a lungo termine, come le donazioni. In Italia abbiamo costruito il più grande patrimonio architettonico del mondo grazie al mecenatismo. Sogno un rinascimento del mecenatismo a favore della ricerca. È importante, è per il futuro nostro e dei nostri figli. E ricordiamo che un ricercatore bravo non è solo un costo, perché attirando risorse esterne restituisce alla società tre o quattro volte il valore di quello che guadagna».

Genova, 4 novembre 2008



> indietro   > scarica doc