>comunicati
>cartella stampa
>rassegna stampa

Contatti

Ex Libris Comunicazione s.r.l.

Torino - via Palazzo di Città 21
Roma - via Zanardelli 34
Milano - via Giulio e Corrado Venini 25
tel +39 011 5695614
fax +39 011 19785300
e-mail ufficiostampa@exlibris.it
www.exlibris.it

Responsabile Ufficio Stampa
Carmen Novella: c.novella@exlibris.it
Cristiana Pepe: tel +39 3384066474
c.pepe@exlibris.it



Sala Stampa
Palazzo Ducale
Piazza Matteotti 5, primo piano ammezzato.
Tel. 010 5700391
Fax 010 5703699

31 ottobre 2008
In viaggio a Flatlandia con Piergiorgio Odifreddi, David Riondino e Furio Di Castri

«Per immaginare Flatlandia», dice il matematico Piergiorgio Odifreddi, «pensate di mettere una monetina su un tavolo e di osservarla appiattendovi sulla superficie: non vedreste altro che un segmento, una linea retta». È questa la chiave per capire Viaggio a Flatlandia. Escursione semituristica nelle terre di Abbott per due viandanti e contrabbasso, spettacolo a metà tra lettura e conferenza, con David Riondino e Piergiorgio Odifreddi e gli intermezzi musicali di Furio Di Castri, andato in scena in prima nazionale il 30 ottobre al Teatro Duse nell’ambito del Festival della Scienza.

Il testo di riferimento è Flatlandia. Romanzo fantastico a più dimensioni, scritto da Edwin Abbott Abbott nel 1881 e divenuto uno dei grandi classici della divulgazione scientifica. Narra le vicende di un quadrato, interpretato dalla voce e dall'ironia di David Riondino, abitante di un ipotetico mondo bidimensionale, popolato dunque solo da poligoni ma regolato da consuetudini e convenzioni sociali che ricordano da vicino quelle del mondo a tre dimensioni. Le classi inferiori, i militari e gli operai sono Triangoli Isosceli, tanto più appuntiti quanto infima è la loro base. La borghesia è composta dagli Equilateri, ovvero triangoli dai lati uguali, mentre i gentiluomini sono i Quadrati o i Pentagoni, le figure a cinque lati. Al di sopra di tutti stanno i poligoni superiori: «l'Aristocrazia, divisa in parecchi gradi, cominciando dalle Figure a Sei Lati o Esagoni per continuare, via via che il numero di lati aumenta, fino a ricevere il titolo onorifico di Poligonali, o dai molti lati». Al vertice di questa gerarchia sociale stanno le figure con numero di lati più elevato, tanto da non poterle distinguere dai Cerchi: «l'ordine Circolare o Sacerdotale, la classe più elevata di tutte». In fondo invece, come schiacciate dal peso della società, stanno le donne, ridotte semplicemente a rette di varia lunghezza.

«In Flatlandia » osserva Odifreddi «c'è la stessa corrispondenza tra pensiero geometrico e filosofia che troviamo in Platone, Archimede, fino a Dante: la figura perfetta non può che essere un cerchio, un poligono di lati infiniti». In realtà Flatlandia è anche un’arguta critica alla società vittoriana. Abbott, come Lewis Carroll - un altro grande matematico e logico inglese, autore di Alice nel Paese delle Meraviglie - non risparmia critiche alla società inglese di allora, denunciandone soprattutto l'eccessiva stratificazione sociale e la condizione delle donne. Anche rispetto all’attualità però non è difficile trovare corrispondenze: «Flatlandia è molto simile a un mondo su cui sia passato un rullo compressore» sottolinea Odifreddi «Un po’ come la scuola italiana dopo la riforma Gelmini». Da Flatlandia emergono quindi temi molto caldi anche per la società contemporanea, come una riflessione sulla diversità, tema chiave del Festival. I poligoni irregolari o diversi vengono considerati ai margini e quindi brutalmente esclusi: «Un neonato il cui angolo presenti una deviazione dalla normalità di appena mezzo grado viene sommariamente eliminato all'atto della nascita».

Per fortuna anche Flatlandia non è esente da rivoluzioni. Come la rivolta cromatica che, introducendo la prospettiva, per poco non rovesciò l'ordine sociale dominato dai Circoli e dal loro capo, il Pantacerchio. Ma la vita del quadrato protagonista cambia soltanto quando riceve la visita di Sfera, un abitante di Spacelandia, il mondo a tre dimensioni. Per Quadrato è un’esperienza illuminante: arriverà a ipotizzare mondi a più dimensioni e quindi metterà tutto in discussione, fino a essere incarcerato dai guardiani del suo mondo bidimensionale.

Sottolineata dai sofisticati interventi di Furio Di Castri, che pizzica e batte il suo contrabbasso, la storia di Flatlandia è quella dell’eterno conflitto tra scienza e fede, tra credenze e verità, di cui il protagonista non è che l’ennesima vittima. Nella certezza che, come conclude Odifreddi citando Oscar Wilde: «chi dice la verità prima o poi viene scoperto».

Genova, 31 ottobre 2008




> indietro   > scarica doc