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29 ottobre 2008
Kenneth Timmis: La diversità microbica

Cos’è la biodiversità? «È l'insieme di tutte le forme, animali o vegetali, geneticamente dissimili presenti sulla Terra e degli ecosistemi a esse correlate. Quindi biodiversità implica tutta la variabilità genetica ed ecosistemica». A spiegarlo al pubblico del Festival della Scienza di Genova è stato Kenneth Timmis, tra i massimi esperti mondiali di microbiologia e genetica molecolare.

Martedì 28 ottobre lo scienziato inglese ha tenuto la sua lectio magistralis nell’Aula Polivalente San Salvatore. Molti i giovani in sala, accolti dal microbiologo con un sorriso: «questo per me è un piacere, anche se non sarà semplice tenere viva la vostra attenzione». Un obiettivo invece raggiunto, grazie a una panoramica sull’enorme varietà dei microrganismi che abitano il Pianeta. «Timmis è un ricercatore completo: si è occupato della ricerca di base senza trascurarne l’applicazione». lo ha introdotto Carla Pruzzo, professore ordinario di microbiologia presso la Facoltà di Scienze MFN dell’Università di Genova.

«Abbiamo bisogno di nuove tecnologie per risolvere i problemi dovuti all’aumento della popolazione: dal degrado dei terreni agricoli alla rottura dell’equilibrio ambientale. È aumentata anche la popolazione anziana, che ha bisogno di più ospedali. Inoltre sono sorte nuove malattie e sono ricomparse quelle che credevamo di aver debellato, come la tubercolosi», ha spiegato Timmis. «Alcuni di questi problemi devono essere affrontati a livello politico, economico e sociale, ma anche tecnico».

La biodiversità può essere molto utile in questo senso: «perché fornisce alla biotecnologia servizi importanti per gli esseri umani - dal settore energetico al ciclo dei nutrienti, fino alla pulizia dell’acqua e gli alimenti - e per il pianeta in generale». Lo sviluppo della biotecnologia - fondamentale per mantenere bassi i costi della salute - è basato sulla biodiversità: «nuove applicazioni biotecnologiche saranno alimentate da nuovi processi biologici».

Ma dove si trovano le nuove biodiversità? «Si concentrano nel mondo microbico, dove molto deve essere ancora scoperto», ha risposto Timmis. «I microbi si moltiplicano aumentando di dimensione e dividendosi per due: alcuni microrganismi possono dividersi anche molto rapidamente. Sulla Terra sono così tanti da coprire tutte le superfici della biosfera». Non solo, il 95% delle cellule del nostro corpo sono microbiche: «insomma, non siamo mai soli». Il motivo per cui molte delle differenze microbiche non sono ancora state studiate è l’estrema piccolezza della cellula microbica. Come fare dunque a studiarla? «Portando le risorse genetiche di questi organismi all’interno di altri organismi che possono essere messi in coltura».

Genova, 29 ottobre 2008




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