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28 ottobre 2008 C’era una volta l’Universo: un ciclo di incontri per scoprire i segreti dell’astronomia
«Il 2009 sarà l’Anno Internazionale dell’Astronomia e con questa serie di incontri vogliamo ricostruirne la storia attraverso i secoli». Così Lilia Capocaccia Orsini ha introdotto la prima conferenza del ciclo C’era una volta l’Universo, svoltasi lunedì 27 ottobre all’Acquario di Genova e inserita tra gli eventi della sesta edizione del Festival della Scienza. «L’idea», ha spiegato Walter Riva, direttore dell’Osservatorio Astronomico del Righi e della rivista Le Stelle, «è di partire dalle origini, di capire come i popoli del passato hanno interpretato il cielo, fino ad arrivare ai giorni nostri e agli ultimi cambiamenti nella nostra concezione di Universo».
Il primo ospite della rassegna è stato Massimo Mogi Vicentini del Planetario di Milano. La sua presentazione, accompagnata da una serie di immagini spettacolari che hanno catturato l’attenzione e la curiosità del pubblico, è partita da molto lontano: «gli antichi vedevano il cielo con occhi diversi dai nostri», ha esordito l’astronomo, che ha poi ripercorso i primi passi dello studio del cielo. Nel mondo antico c’erano diversi miti della creazione: «per lo più erano accomunati da una divinità che aveva creato tutto, oppure dall’esistenza di un universo che esisteva da sempre: laddove non si arrivava facilmente, si pensava di collocare gli dei, e finché i pianeti erano di natura divina non ci si faceva troppe domande. Gli dei, in fondo, fanno quello che vogliono».
L’astronomo ha poi raccontato come i primi a individuare la posizione del sole nel cielo siano stati gli egizi, mentre i cinesi cercarono di classificare gli astri. «La prima idea della struttura del mondo risale invece ai greci: la terra, piatta, veniva vista al centro di una sfera, la cui “tappezzeria” era il cielo». La conferenza di Vicentini è proseguita con l’analisi dei primi esempi di astronomia («disciplina che nacque in area mediterranea o mediorientale») e delle interpretazioni dei fenomeni celesti: «le eclissi di sole, per esempio, erano viste come una minaccia al re sia nella cultura babilonese che romana».
Il ciclo di incontri prosegue nei prossimi giorni con altre cinque conferenze a ingresso libero, tutte alle ore 17.50: martedì 28 ottobre, Il telescopio e la scienza del cielo con Walter Ferreri dell’Osservatorio Astronomico di Pino Torinese e consulente scientifico della rivista Nuovo Orione; mercoledì 29, Odissea tra le galassie: l'universo che si espande con Walter Riva (Osservatorio Astronomico del Righi) e Marina Costa (Progetto Cassiopea per la didattica e la divulgazione della scienza); venerdì 31, Diversi pianeti, diversi mondi con Cesare Guaita (Planetario di Milano); lunedì 3 novembre, Novità dai confini del sistema solare con Mario Di Martino (Osservatorio Astronomico di Pino Torinese); mercoledì 5, Lo spazio, la materia e il destino dell'universo con Claudio Firmani (Osservatorio Astronomico di Brera-Merate).
Genova, 28 ottobre 2008
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