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26 ottobre 2008
Conoscenze diverse, diverse conoscenze: una conversazione al femminile

Si è parlato della conoscenza e delle sue molte tipologie, sabato 26 ottobre al Festival della Scienza, nell'aula polivalente San Salvatore, nell'incontro Conoscenze diverse. Diverse conoscenze – Le mille facce della realtà. Ma anche e soprattutto di donne che fanno scienza.

Prima, Silvia Neonato e Bia Sarasini hanno presentato, introdotte dal Presidente del Festival Manuela Arata, il numero speciale di Leggendaria, la rivista ideata e diretta da Anna Maria Crispino, che in occasione del Festival ha realizzato un dossier ricco di testimonianze e interviste di scienziate e ricercatrici italiane. Quindi, tre delle ricercatrici protagoniste del dossier – Elena Cattaneo, Chiara Saraceno e Nicla Vassallo - sono intervenute direttamente, presentate dalla giornalista Rossella Panarese.

Elena Cattaneo, biologa, insegna Farmacologia presso la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Milano, dove dirige il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e il Centro di Ricerche sulle Cellule Staminali. Nel suo intervento descrive i particolari del lavoro del ricercatore scientifico, i problemi specifici, i passaggi della ricerca, dall'ipotesi alla verifica in laboratorio, al lavoro di gruppo, all'attesa dei risultati con conseguente frustrazione se questi non corrispondono alle aspettative o soddisfazione se, come dice «riusciamo a spostare un po' più in là il muro dell'ignoto». La scienza per lei ha un alto valore educativo, implica un progresso continuo dell'individuo, ma possiede anche una fondamentale dimensione pubblica: «aiuta a consolidare la democrazia e a far crescere un paese». Per i suoi studi sulla Corea di Huntington, una sindrome genetica ereditaria ancora incurabile, ha vinto il il Premio Grande Ippocrate 2008.

Chiara Saraceno, professore di ricerca al Wissenschaftszentrum für Sozialforschung di Berlino, ha le idee chiare su come condurre le proprie ricerche in modo scientifico: «compito del sociologo è quello di mettere da parte l'odio ma anche i valori, il senso comune che ci fa andare avanti ogni giorno. Abbiamo il difficile compito di fare gli antropologi a casa nostra per scoprire le regole dei meccanismi che muovono la nostra società». Occorre farsi domande e non accontentarsi delle risposte «come quando siamo davanti a un grande arabesco e scopriamo un filo di un certo colore che ci fa mutare completamente il disegno». Sulla famiglia, Chiara Saraceno esclude che si possa parlare di naturalità: «l'articolo 29 della Costituzione Italiana che parla della famiglia come società naturale basata sul matrimonio è un ossimoro: una cosa naturale non può essere basata su una giuridica».

Nicla Vassallo, professore ordinario di Filosofia teoretica presso l'Università degli Studi di Genova e visiting professor di Epistemologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, approfondisce gli aspetti epistemologici della conoscenza, separando questa dall'estetica e dall'etica, nonché dalla religione: «non ha senso chiedersi che valore etico abbia la formula della relatività, lo ha piuttosto farlo per la bomba atomica». Offre poi alcuni consigli per rispettare l'epistemologia: «Occorre ammettere diverse conoscenze, evitare di eliminare una conoscenza per un'altra, trovare il significato della vita in una conoscenza che non sia etica, perché la scienza è più solida».

Genova, 26 ottobre 2008




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